IL SANTUARIO

 Della Madonna del Frassino

Costruito tra il 1511 e 1514 in stile rinascimentale, il Santuario della Madonna Frassino si trova a Peschiera del Garda. L’armonica ed elegante struttura architettonica della chiesa è costituita da un’unica navata, impreziosita da 8 altari laterali e da 2 cappelle (Cappella del SS.mo Sacramento e dell’Apparizione). Le origini del Santuario risalgono all’11 maggio del 1510 quando, in “Contrada Pigna” fuori dalle mura di Peschiera, la Madonna apparve al contadino Bartolomeo Broglia.

 

La prima pietra del Santuario fu posta il 10 Settembre 1511, presente il Capitano Roberto Stuart, Comandante delle truppe francesi a Peschiera. Nel 1514, come si legge in una lettera di Isabella d’Este, sposa del Marchese Francesco Gonzaga e scritta da Sirmione in data 21 Marzo 1514 – sono molte le immagini de voti et principio di una bella Chiesa. Il Santuario, legato alle sorti di Peschiera, andò soggetto a frequenti devastazioni e rovine, ma fu sempre restaurato con sollecitudine e amore, fino all’ultimo restauro, 1996-1998 che ha ripristinato lo splendore del primo ‘600, e le decorazioni del 1930.

L’ESTERNO

In fondo ad un ampio viale di cipressi, ai piedi delle verdeggianti colline gardesane, appare il Santuario di S. Maria del Frassino.
Lo spazio antistante la chiesa è chiuso ai due lati da due porticati innalzati nel 1959 per definire una piazza, forse su disegno di Francesco Banterle.

 

Le due strutture rette da colonne doriche riprendono i caratteri del portico seicentesco della facciata: il porticato destro (sulla cui parete si trovano iscrizioni che ricordano avvenimenti storici) limita il retrostante cimitero, mentre quello sinistro, si attesta sulla casa francescana costruita a partire dal 1926 e poi successivamente trasformata.
La semplice facciata a capanna ha subito numerose trasformazioni nel tempo, mentre la porzione inferiore è rimasta inalterata, e quella superiore è stata rinnovata per ben tre volte nel corso del Novecento (l’ultima nel 1968) e oggi mostra una struttura nella quale spicca un rosone circolare.

IL PORTICO DORICO

Nel registro inferiore sta il portico dorico a tre campate addossato alla facciata cinquecentesca entro il 1642: in quell’anno, infatti, è segnalata la presenza degli affreschi ai lati del portale (dell’inizio del ‘500) e sulle tre lunette soprastanti. Le pitture si devono probabilmente a Bernardino Muttoni, forse coadiuvato dal figlio Bernardo. In alto, sulle lunette sono raffigurate scene direttamente legate alla storia del Santuario, seguendo le vicende che saranno poi narrate dal guardiano del convento Bartolomeo Spiciani, in una pubblicazione relativa al miracoloso ritrovamento della statuetta di Maria edita nel 1656.

 

Nella lunetta di sinistra si rappresenta l’arciprete di Peschiera che cercava invano la statuetta che aveva riposto in una cassa dopo il suo rinvenimento e che, nel frattempo, è tornata sul frassino. La lunetta di destra, infine, mostra una processione di devoti verso l’edicola dove è contenuto il simulacro e innalzata subito dopo il suo ritrovamento.

L'INTERNO

Il semplice portale marmoreo architravato presenta capitelli quadrangolari che richiamano ancora modelli quattrocenteschi. Un’unica navata precede il profondo spazio del presbiterio mentre le due parti nelle quali la chiesa è divisa sono coperte da altrettante volte a botte, tagliate da una serie di unghie per permettere l’ingresso della luce dall’esterno.
I fianchi della navata sono strutturati in 5 archi accostati per ogni lato che reggono la soprastante copertura a botte. Il sistema strutturale è particolarmente evoluto per questi anni e proviene dal modello (qui semplificato) della chiesa mantovana di Sant’Andrea progettata da Leon Battista Alberti, entro l’inizio dell’ottavo decennio del Quattrocento e derivato a sua volta dagli esempi dell’antichità romana, in particolare la Basilica di Massenzio.
Questo modello aveva avuto, a partire dalla fine del XV secolo, un grande risalto in Lombardia e Veneto e viene spesso adottato nelle nuove chiese degli ordini ecclesiastici. Il precedente diretto per la chiesa di Peschiera è quello dell’abbazia di Maguzzano, presso Lonato del Garda, appartenente ai Benedettini Neri e ricostruita tra 1491 e 1496 con un impianto strutturale che sarebbe stato replicato appunto oltre vent’anni più tardi per la Chiesa del Frassino.

GLI ARCHI

Gli archi sono poco profondi e costituiscono cappelle all’interno delle quali sono stati sistemati, a partire dal tardo XVII secolo, altari che si corrispondono a due a due ai lati opposti della navata.
Talvolta sono ancora presenti all’interno delle cappelle le copie di finestrini originali, più spesso accecate, per far posto a partiti decorativi. I due archi più vicini al presbiterio, immettono in due cappelle più ampie delle altre.

IL LOGO

Il Logo del Santuario della Madonna del Frassino.

1510 – 2010: una storia lunga 500 anni, una storia ininterrotta, scritta con Maria e da Maria.

Questo è  il senso del profilo del Santuario eseguito con un unico tratto simile a quello di una matita.

Tutto inizia e parte dalla “M” di Maria che diventa via via il rosone, il porticato, il campanile e la facciata della chiesa.

Maria, Madonna del Frassino, venerata e invocata anche come Regina del Garda, protettrice dei pescatori e dei naviganti, è questo il motivo della barca a vela e dei riflessi sull’acqua che richiama la presenza del Lago di Garda, poco lontano dal Santuario.

L’APPARIZIONE

Cerchiamo un'immagine della Madonna e ci troviamo dinnanzi ad una piccola statua, ma così piccola: è l'umiltà della sua piccolezza, di Lei che sempre amò chiamarsi Piccola.

ORARI

tutti gli orari del Santuario

APERTURA SANTUARIO tutti i giorni
7-12 • 15-19.30

LITURGIE FESTIVE ORARIO
Sante Messe: 7-8.30 • 10-11.30 • 16.00 - 17.00 - 18.30
Prefestiva (sabato): 18:30

ORARIO LITURGIE FERIALI Lodi: 7
SS. Messe: 7.30-9-18.30
Vespro: 19

ORARIO CONFESSIONI
dal lunedì al sabato
8.30-11.45 •15-18.30
Domenica 6.30-12.00 • 15.00-19:00